domenica 28 dicembre 2008

AMICO DA PORTOGALLO


Lui é di Viana do Castelo, meravigliosa cittá da parte Nord di Portogallo abbracciata dall'Oceano Atlantico. Non é per caso lui ha una vena poetica. Crescere fra queste bellezze naturali e quelle artistiche abbellisce l'anima.

Quel Signore é Anastácio, l'Amico portoghese (http://www.sexoalcoolenet.blogspot.com/) che con i suoi commenti mi ha dato un impulso a continuare a scrivere il mio blog, aiutandomi cosí ad uscire dal mio cattivo stato d'anima ed aprire verso il mondo.

Anche lui ha perso una persona molto amata, ma per fortuna ha trovato una compagna dolce, carina e una nuova famiglia .

É un uomo molto interessante, lo attestano anche le sue poesie che sono piene di tenerezza, di innocenza e di amore sincero, puro e nello stesso tempo di forza e calore.

Leggendo il suo blog mi sono dovuta accorgere che al mondo ed anche intorno a noi quante umiglianze, sofferenze, crudeltá ci sono non parlando dei bambini maltrattati. Il nostro pianto é ascoltato in genere dalle persone intorno, ma lui ha alzato ed ha preso la croce di quelli che sono abbandonati, forse saputi peró dimenticati. E con i suoi mezzi li aiuta. Non é per caso ha attirato tanti amici. Sono fiera (superba) di essere nominata sua amica.
Ecco una sua poesia:
La minha infancia

O mundo era tão belo, - o sol tão lindo!
E Deus era tão bom, - o céu tão puro!
Sonho sem fim, presente sem futuro,
Horizonte sem nuvens de terror.
_ As flores mil a mil no solo abrindo
Em primavera eterna se enlaçavam,
E as árvores frutíferas vergavam
Ao fecundo bafejo do Amor.

O mundo era tão belo - O sol nascente
Não espelhava os raios matutinos
Nos campos de palácios peregrinos,
Nem no bronze de estátuas colossais:
_Mas vinha mergulhar o rosto ardente
Nas relvas de suavíssimos odores;
E vinha reflectir os seus fulgores
Nas torrentes de límpidos cristais.

No livre e imenso mar não flutuavam
O cortejo de altivas caravelas;
Nem o génio terrível das marés
Pairavam sobre a cruz a nossos pés:
_ As ondas docemente se agitavam
Na deserta amplidão do seu regaço;
E os peixes - não temendo astuto laço,
Vinham ver à flor da água o azul dos céus.

O mundo era tão belo! - A mão do sábio
Não levantava templos gigantescos,
Altares de esquisitos arabescos,
Nem deuses de quimera invenção:
_ O nome do Senhor dum impuro lábio
Não dimanava - envolto em dúbio riso;
Mas era toda a terra um paraíso,
Era templo de Deus e sua criação.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Gratula!!
Megdolgoztál vele, de jól sikerült.döbbenet, én mindigazt hittem, hogy lány, Anasztázia.Néztem már máskor is az oldalát.Így jár .ha nem tesz fel képet magáról.Ebből okulva most már teszek fel én is.
Puszi Tinka

Caterina ha detto...

Hát nem lány, az már biztos. Én is örülnék, ha nem a semmit vagy esetleg népies vénasszonyokat látnék, ha rádkattintok. De abban is van valami poén.
Puszika

Anastácio Soberbo ha detto...

O mio Dio Kati
Non meritano tale affetto per la sua parte.
Ora a sinistra me con gli occhi pieni di acqua.
Ringrazio il mio amico.
Che l'amicizia girate in tutto il mondo, grazie.
Un bacio per voi con affetto.
Grazie, Grazie

Anastácio Soberbo ha detto...

Ciao Kati
Mio amico, come la signora e la sua famiglia un anno a dal 2009, con molta salute, pace, amore, ecc ecc.
Bacio le dimensioni del mondo e la continuazione di Buona-Vacanze.
Questo semper tuo amico,
A. Soberbo